Pubblico qui alcune righe e versi.
Qualcosa è anche su carta.

lunedì 22 novembre 2010

Prefazione a un venditore di vini

E' propria di un viaggiatore commosso questa voce.
E devo dire, galeotta la conoscenza, tanto tanto vicina a quella dell'autore.
E' propria di Giacomo la vocazione alla visione: nuvole leggere e arcane come frati; prove di forza da impiegati iperbolici; improbabili Re Magi dai cammelli autoadesivi; fedele umanità televisiva come acari tra le pieghe di un divano.
E alla lezione confidenziale: marketing ed economia dal basso.
E troppo facile è dire: galeotto il vino. Del resto Lantrua il vino lo vende; e non è detto che ne beva a sufficienza.
Giacomo Lantrua avrebbe fatto probabilmente così anche se non fosse stato così...
Il bianco e nero arcobaleno pare esser la sua cifra: frack elegante e coraggioso che danza, pagina via pagina, nello zodiaco dell'almanacco.

(M. de Carolis, Prefazione, in G. Lantrua, Storie di un commosso viaggiatore, 2010)


Ps: Ho scritto queste righe perché i dodici racconti sono belli e perché Giacomo è un amico di vecchia data. Altro non ho ricavato se non un cartone da dodici (una per racconto) di Niccolò V 2006 di Lunae. Se gliele avessi rifiutate, le righe, probabilmente la moglie mi avrebbe offerto del denaro; ma a me il denaro non interessa molto: forse l'unico vero vizio che ho son le sigarette. Ho scritto queste righe anche confidando nel buon senso dell'autore: non si monti la testa e resti l'onesto ragioniere che è sempre stato e buon padre di famiglia...