Pubblico qui alcune righe e versi.
Qualcosa è anche su carta.

domenica 8 aprile 2012

Lontana Genova e pasquale.

 Mi piacerebbe ora scrivere una bella poesia,
come una periferia genovese nella canicola di luglio;
come i capelli neri dei vent'anni, intrisi di luce e di Bisagno.
Incerto davanti a un tabacchino: Marlboro o Super senza filtro.
Fermo sulle mattonelle silenziose del marciapiede,
tanto basso che ti accorgi solo di un insetto.
E le auto tristi, giallo banana o metallizzato opaco.
Una tristezza di breve lunghezza: dal meriggio al tramonto.
Poi scendere verso l'alto: Montegrappa, Manin.
Il bar di Puppo e i primi vini del Collio.
Il superfluo non mancava: leciti erano allora gli illeciti traffici.
Le tue tette mi portavano nel fresco del tatto e della notte.
Non era mica una bugia di poesia così.
Erano i tuoi occhi e tutta la poesia che ancora non so scrivere.