Pubblico qui alcune righe e versi.
Qualcosa è anche su carta.

domenica 8 agosto 2010

Insonnia

Poco prima dell'aurora Rai 2 trasmette "Scala reale", del 1966, con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Che cosa sia stato il 1966 non lo ricordo. Per me, da molti anni, è semplicemente la cifra anagrafica di una persona che mi fu molto cara.
Il tempo vuoto della memoria può far pensare a Dio.
Qui, sul mio tavolo, ci sono tante sigarette, quasi tutte fumate. Qualche libro: i "Canti orfici" di Dino Campana; "Il mondo come volontà e rappresentazione" di Schopenahuer; "Il dottor Jekyll..." di Stevenson; un Cesare Pavese coperto dal "Dizionario di letterature classiche" dell'Einaudi; e altra carta non fumata: i notiziari del sindacato cui sono iscritto. Non li leggo più, da settimane, mesi. Non per cosciente presa di posizione, ma per una sorta di pigrizia che gira quasi in accidia. O forse si tratta di sim-patìa, constata la triste inerzia di soggetti costituzionalmente riconosciuti al fine di tutelare quello che è il fondamento stesso della Repubblica ovvero il lavoro. I ragazzi non sanno più che fare, i precari non sanno più essere ragazzi; i pensionati non possono più aiutare i nipoti, gli occupati non possono più pagare le pensioni; a inoccupati e disoccupati non resta che leggere il giornale...
Si racconta che Conrad, quello di "Tifone", di "Linea d'ombra" e molto altro per intenderci, mandasse a memoria pagine della "Bibbia" e poi le fumasse. Quasi un rito di suggellazione. E, prima di lui , Dante sosteneva che non può esserci conoscenza senza memoria.
Una mia amica si trova da qualche giorno, per svago, nella Penisola iberica. Di tanto in tanto mi invia, per telefonino, qualche fotografia. Le trovo molto belle. Viaggio.
In serata hanno balenato in cielo i fuochi d'artificio. Sono fatui e inutili, un po' come il gioco della belotta, secondo il mio amico Francesco Biamonti.
Per fortuna il mare, nell'oscurità, talvolta si copre di morbido blues.
Forse il solo suono del tempo...