Scrive Umberto Saba in Scorciatoie e raccontini (Mondadori, 1946):
BACCO, TABACCO E VENERE, ed altri stupefacenti, riducono l'uomo in cenere solo se egli ne usa senza innocenza; combattuto fra la convinzione che essi gli sono nocivi e il rimorso di non potersene astenere. E', un poco, la storia dell'ultima sigaretta di Svevo. E' la storia non meno famosa (ognuno di noi l'ha udita raccontare più di una volta) di alcolizzati, morfinomani, ecc. che - deplorevole esempio! - campano sani come pesci fino agli ottanta, ai novanta; e, a quell'età, muoiono per un incidente.
I medici e il popolino dicono: "Era un organismo di ferro". Non si tratta dell'organismo. E' che essi, quello che facevano, lo facevano senza conflitto, e quindi con buona coscienza. Era la buona coscienza che li aiutava ad eliminare il veleno.