Pubblico qui alcune righe e versi.
Qualcosa è anche su carta.

venerdì 24 dicembre 2010

Di Natale, a la mia mamma

Intramenia di primavera.

                                                                                               per a. p.

Ero solo in ospedale, oggi.
Il sole era già dietro il Ponente,
ché da una casa quadra
veniva il canto del gallo.

Nuovo padiglione:
Giannoni,
con la vista tutta su l'erba
a pena curata per stradine di cemento.
E il gallo canta. Poco. Ma senza lasciare
un tempo del cuore.

Attendo, e dalla mia finestra
segnata di rondine
- la brezza della sera è di poco altrove,
quasi vedo su l'asfalto
pallido un ragazzo,
ma la chioma della ragazza
sembra attenderne serenamente.

Il gallo canta e tutto invecchia
- anche l'universo.
Sale scende sola e tranquilla
- il cane abbaia noioso
una farfalla bianca.

Mi prende in un canto
improvviso e veglio che sa di ginestra.
Sono nel mare del Porto Vecchio
e il Ponente è ancora lì:
attende ch'io finisca una birra
e pare proprio rida d'amore.

Ché io sono con te,
che non attendi.


 




Sanremo, 28.IV.10